Nel corso del 2022, l'export italiano ha registrato una crescita di oltre 20 punti percentuali, ma l'anno successivo ha visto un rallentamento, con un modesto aumento di poco più di due punti.

Questo segnala un cambiamento significativo nella dinamica dell'export italiano, che, nonostante la flessione degli ultimi mesi del 2023, ha comunque realizzato un risultato storico oltre i 300 miliardi di euro, superando i 295 miliardi del 2022. La crescita rispetto al periodo pre-Covid è vicina al 30%, raggiungendo i 235 miliardi.

Nonostante il calo del 7,2% a dicembre, l'anno 2023 si chiude con un bilancio positivo del 2,5%, grazie ai buoni risultati ottenuti nella prima metà dell'anno. Tuttavia, la frenata nelle esportazioni è preoccupante, estendendosi in tutte le principali aree geografiche, dall'America alla Cina, dal Giappone all'India, dal Regno Unito alla Russia, dalla Svizzera alla Turchia.

Il calo delle importazioni, particolarmente evidente nel mese di dicembre (-26,8%), è stato influenzato dai prezzi ridotti del gas e del greggio. Le importazioni dalla Russia hanno subito la flessione più ampia (-77,4%), contribuendo in modo significativo al cambiamento nel saldo commerciale. Nel 2022, c'era stato un passivo record di oltre 25 miliardi, ma nel 2023 l'Italia ha chiuso con un avanzo di 48,6 miliardi verso i mercati extra-Ue.

Un aspetto eclatante è il cambio di rotta nelle relazioni commerciali con la Russia. Per la prima volta nella storia, l'Italia vanta un avanzo commerciale annuo con la Russia, un risultato notevole considerando i passivi registrati negli anni precedenti. Le importazioni di gas e greggio hanno sempre pesato sulle esportazioni italiane verso la Russia, ma la decisione di interrompere gli acquisti di gas ha prodotto risultati positivi, portando a un avanzo di quasi 600 milioni di euro nel 2023.

Il contesto globale presenta ulteriori sfide, con nuovi ostacoli logistici derivanti dagli attacchi alle navi mercantili nel Mar Rosso e il conseguente riorientamento delle rotte da parte degli armatori. Questo scenario crea difficoltà per le aziende, con ritardi nelle consegne e aumenti dei costi di trasporto.