Il mondo delle risorse umane nei prossimi dodici mesi sarà influenzato da diverse tendenze significative. Un trend chiave riguarda l'espansione dell'intelligenza artificiale (AI) e il suo impatto sul mercato del lavoro. Sorge la domanda su come i lavoratori saranno influenzati dalla crescente presenza di strumenti come ChatGPT. C'è preoccupazione legata alla possibilità che l'AI possa sostituire migliaia di lavoratori?

Gli annunci di lavoro indicano un graduale raffreddamento della domanda, ma la "great resignation" sembra essersi rallentata. Le prospettive per il futuro sono positive, sebbene il mercato del lavoro stia subendo cambiamenti. La carenza di manodopera, soprattutto nel settore dei servizi in Italia, limita la produzione in molte aziende.

Altre tendenze includono il persistere dello smart working come modello di riferimento. Il lavoro ibrido e la flessibilità diventeranno sempre più comuni, anche se potrebbe verificarsi una diminuzione delle offerte di lavoro flessibili in caso di recessione prolungata. Il work-life balance rimane cruciale per attirare e fidelizzare talenti, anche se la retribuzione continua ad essere il fattore più importante per i candidati.

Quanto all'impiego dell'intelligenza artificiale nel settore HR, essa offre vantaggi nella selezione e nell'associazione candidati-ruoli, ma è necessario gestirla con attenzione per evitare pregiudizi. Mentre la Gen AI (intelligenza artificiale generativa) si sviluppa, gli esperti ritengono che avrà un impatto discreto su molte professioni, trasformando alcune più di altre.

In sintesi, il mercato del lavoro mostra segni positivi nonostante la frenata, lo smart working si conferma, e l'intelligenza artificiale, se gestita correttamente, può essere un alleato nella selezione dei talenti. Tuttavia, il dibattito sull'equilibrio tra AI e centralità umana nelle HR continua, con la consapevolezza che è essenziale mantenere il controllo umano nelle decisioni chiave legate al lavoro e alla carriera.