Le imprese devono affrontare un cambiamento significativo nel modo in cui affrontano la sostenibilità. Non è più sufficiente considerarla un'operazione di facciata; al contrario, è essenziale integrare la sostenibilità nel cuore delle strategie aziendali per rimanere competitive. Si stanno profilando nuove normative che avranno un impatto diretto e indiretto sulle aziende e sui mercati finanziari, come la direttiva europea Csrd sulla reportistica di sostenibilità obbligatoria, il regolamento Sfdr e quello sui green bond.

Sottolineiamo tre motivi che rendono urgente un'accelerazione nell'adeguamento Esg. In primo luogo, il rispetto delle normative emergenti, tra cui la Csrd. In secondo luogo, l'integrazione dei fattori di sostenibilità nei modelli di business per minimizzare i rischi Esg e garantire credibilità creditizia e raccolta di capitali. Infine, la valorizzazione della catena del valore, che si traduce in maggiore competitività e una visione a lungo termine.

La direttiva Csdr avrà l'impatto più significativo. Dal 2025, le aziende quotate, le banche e le assicurazioni con oltre 500 dipendenti dovranno rendere obbligatoria la reportistica di sostenibilità, estendendo l'obbligo nel 2026 a quotate e non quotate con più di 250 dipendenti, 20 milioni di stato patrimoniale e 40 milioni di ricavi netti. Le Pmi quotate, le istituzioni creditizie piccole e le imprese assicurative captive dovranno seguire dal gennaio 2027 per l'anno fiscale 2026.

Le aziende soggette a compliance dovranno incorporare gli obiettivi Esg nelle loro strategie e rifletterli nei report, valutando sia la materialità finanziaria che quella dell'impatto su persone e ambiente. La direttiva richiede anche che i rischi Esg siano considerati nei modelli di gestione dei rischi.

La reportistica deve includere informazioni sulle sei attività economiche ecosostenibili, seguendo i criteri di valutazione tecnica pubblicati nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea lo scorso novembre. Inoltre, le imprese soggette a compliance estenderanno la richiesta di dati anche alla filiera di fornitori, coinvolgendo di fatto le Pmi nella misurazione della loro sostenibilità.

Infine, sottolinea che l'analisi dell'impatto materiale, specialmente in relazione agli aspetti ambientali e sociali, dovrà coinvolgere l'intera catena del valore a monte e a valle. La due diligence diventerà un nuovo obbligo, essendo al centro della proposta della nuova direttiva sulla Corporate Sustainability Due Diligence.